Tempus inesorabile fugit. Il momento del game over per l’iscrizione in serie C si avvicina a passi veloci. La Figc ufficializzerà venerdì 20 luglio il format per la stagione 2018-19, dopo la scrematura della Covisoc che procederà attraverso tappe molto serrate (> QUI).
Come ci ha informati la Gazzetta dello Sport, quotidiano sempre molto informato sulle questioni della terza serie nazionale, le situazioni sono disperate per Lucchese e Reggiana. La rosea ventila una rinuncia volontaria di Fidelis Andria, Juve Stabia e Trapani. Un posto si libererà per la fusione tra Bassano Virtus e Vicenza. Un altro per la possibile rinuncia del Mestre. Infine un’ultima casella vuota potrebbe essere lasciata dalla Ternana, in caso di ripescaggio in serie B.
Il fatto è che il format federale prevede 60 club. Per completare l’organico della Serie C potrebbero dunque rendersi necessari parecchi ripescaggi.
Al momento, sempre secondo la rosea, sarebbero solo cinque i club pronti a sostenere il pesante costo economico di questa procedura: due squadre B della Serie A (Juventus e Milan: si saprà il 27), una retrocessa dalla C (Prato), due dalla D (Cavese e Como). Se non fossero sufficienti a tappare tutti i buchi, probabile il coinvolgimento di un’altra squadra B (la Roma?) e di un’altra della quarta divisione nazionale (Imolese).
La Figc sembra disposta a prolungare le procedure fino ai primi di agosto, dopo i rituali ricorsi e controricorsi, per prendere decisioni condivise e condivisibili . Ma siamo sicuri che anche questa data limite sia sufficiente?
La serie C vive da troppi anni stagioni angoscianti, sotto la spada di Damocle di un format esageratamente ridondante rispetto alle risorse disponibili e in balia di avventurieri di ogni sorta che calpestano senza ritegno la passione dei tifosi. Un’agonia senza fine.
Saranno queste le ultime grida dalla savana, prima che qualcuno si decida finalmente a ristrutturare una categoria alla canna del gas?
Sergio Mutolo – www.calciopress.net